CONTRO l’eccessivo potere delle comunicazioni di massa
CONTRO l’estremo abuso dell’immagine e l’inneggiare ad essa
CONTRO lo straniamento culturale causato dall’espansione della reti globali
CONTRO il culto dell’oggetto
CONTRO il perdurare delle politiche del terrore a distanza
CONTRO il lento e progressivo espandersi di una politica atta a svalutare e isolare una vera cultura che faccia ragionare l’individuo
CONTRO il continuo avanzamento dell’uomo verso una società dove l’individuo è portato a venerare le proprie ossessioni e a perdere la capacità di dare il giusto valore alle cose
CONTRO tutte queste cose che alimentano in noi un disagio, è istituito il MOVIMENTO DAL SOTTOSUOLO.



Tale movimento si fonda sull’idea di unione delle arti come strumento necessario a rifondare la nostra società e la nostra cultura partendo dal basso, disegnando le fondamenta di un nuovo modo di essere nel mondo.


Noi non glorifichiamo alcuna guerra. La ripudiamo! Non farlo, sarebbe un altro limite all’essere umani. Con la nostra poesia sosteniamo solo idee di pace e convivenza.


Non abbiamo nulla da insegnarvi, ma solo da imparare. Nel mistero, ben consci del fatto che non ci è dato di svelarlo, sappiamo che tutti svaniremo da questa terra e del nostro svanire rimarranno soltanto il ricordo e la memoria. Ogni essere di questa terra ha dunque a che fare col mistero ed è proprio per questo motivo che da ogni individuo possiamo imparare.


La creazione artistica non è un atto divino, non è qualcosa che viene da una realtà superiore, ma è semplicemente un artificio dell’uomo che deve fondare le proprie radici nella realtà e nella vita di ogni giorno. Si fonda sulla nostra esperienza e deve lavorare per riscoprire la nostra essenza, deve illuminare l’ospite, colui che non fa arte ma che cerca di comprenderla, deve scuotere le menti e il cuore, ma senza imporre l’opinione dell’artista.


La bellezza non può essere veloce, la bellezza è lenta, la bellezza è prossima alla morte.


Il nostro fare poesia è antiestetico. La nostra poesia può sovvertire il pensiero comune della società. La nostra poesia può essere strettamente legata al territorio. La nostra poesia non deve legarsi a correnti politiche, tuttavia può essere fonte di ispirazione per un corretto uso della politica.


La libertà è un termine abusato a cui bisogna saper dare il giusto senso e valore. Non lasciamoci raggirare da chi la promette con le leggi. Chi promette questo tipo di libertà è il primo a privarci di una parte di essa. L’individuo non può essere libero nel più amplio senso del termine. La libertà che ci interessa possiamo trovarla solo con la nostra arte.


Appoggiamo pienamente il caos, perché è solo nel caos che nascono le idee migliori. Il che comunque non vuol dire che il metterle in atto sia l’idea migliore.

( ANDREA GARBIN )


Aderiscono in prima istanza, nella giornata di sabato 19 giugno 2010 i seguenti: ALESSANDRO ASSIRI, BEPPE COSTA, FABIO BARCELLANDI, FABRIZIO ARRIGHI, GIOVANNI MAURO, LORENZO MARI, LUCA ARTIOLI, MAX GONZALES, MIODRAG GOLUBOVIC, PAOLO SAVANI, VALERIA RAIMONDI.