È come quel petalo che sfugge seguendo gravità  desiderate, la parola di Luca Artioli. La rincorri con lo sguardo, lei fa cenno di obbedirle, ti dondoli sui versi poi la prendi. Sulla fine. O ti sfugge divagando in altri ritmi, ora giocosi, ora potenti, ora inclini a rivelarsi poco a poco: “Si anela il disco/ in ombra ascoso/ fra lembo d’astri/ l’amore ritorce./ Nell’occhio franto/ una poesia mi porge/ chiudendo a ciglia/ quel sapore dolce”.
Da “Chicchi di caffè” a “Se stessi”, nella sua prima raccolta di poesie -“Fragili Apparenze“- Artioli indaga il vivere comune non comune. Fra immagini (che si colgono visivamente nella struttura stessa, ora a clessidra, ora a torcia, ora a faro…), e ti consente di toccarle, ma non ti avvisa che c’è il vetro. Non passi ahimè, lettore, attraverso la poesia, ma ne gusti i rimandi, i riflessi imprecisi di te stesso. E a Te quel libro è dedicato, con postfazione di Arnaldo Maravelli. Esordiente sugli scaffali delle vendite, non certo nuovo a pulsanti scorrerie emotive (si sente) e padronissimo di quel che ne esce fuori, Artioli debutta venerdì 2 settembre 2005 alle ore 18.30, alla “Libreria Mondadori” di Via Verdi, a Mantova.
L’opera del giovane poeta mantovano sarà  anche protagonista, durante i giorni del Festivaletteratura, di un operazione di “Bookcrossing project”. Ovvero, libri disseminati negli angoli della città  (università , locali, giardini pubblici…), per invitare gli utenti alla lettura e all’interazione virtuale con l’autore, secondo un già  rodato modello americano. Per saperne di più: www.lucaartioli.it

Recensione scritta da Carolina Giorgi, Cronaca di Mantova, 02/09/2005