Scrissi della pioggia e di quelli

che erano sui passi: ogni cosa

nella calma del proprio ritorno

e poi l’eremo, la distanza siderale, e tutta

l’origine che neanche il tempo terrestre

poteva ricucire dell’uomo, se non

per un contatto, un travaso

da costato a costato, o nella voce

di chi credeva, di chi veniva al mondo

di nuovo, ascoltandosi.

(dalla silloge “Resilienza“, contenuta nell’antologia “Salvezza e impegno” – Fara Editore, 2010)